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Crisi pensionistica: l’Europa deve prepararsi

CRISI PENSIONISTICA: UN PROBLEMA SERIO

I cittadini privati e gli enti statali hanno due modi differenti di gestire il proprio denaro.

I cittadini comprendono che una gestione prudente delle loro finanze produce stabilità e prosperità: in altre parole, risparmiare per il futuro è fondamentale e semplicemente non si può spendere più di quanto ci si possa permettere.

Tuttavia, gli enti statali europei hanno adottato una misura molto diversa per finanziare i benefici previdenziali dei cittadini.

La maggior parte dei paesi è oggetto di una crisi pensionistica; per cui alcuni di questi pagano di volta in volta le pensioni senza considerare le prospettive future.

A causa di queste politiche si prevede che la questione della crisi pensionistica dovrà ben presto essere trattata molto seriamente.

CHE COS’È UNA PENSIONE?

La pensione è un fondo in cui vengono conservati parte dei proventi del proprio lavoro in vista degli anni successivi.

Tuttavia, molti cittadini europei si stanno accorgendo che gli introiti fiscali prelevati dai loro stipendi non vengono investiti strategicamente. I fondi pensionistici possono definirsi ben costruiti quando il patrimonio messo da parte viene investito in modo che possa crescere col tempo.

In altre parole, una percentuale degli stipendi dovrebbe essere investita in modo che, una volta andati in pensione, sia possibile percepire una rendita simile al reddito in età lavorativa.

Sfortunatamente, molti paesi europei non hanno investito adeguatamente i soldi dei loro contribuenti. Alcuni di essi utilizzano un sistema a ripartizione che non produce una crescita da investimenti, il che significa che tali paesi si ritroveranno completamente impreparati al momento di soddisfare le future esigenze pensionistiche dei loro cittadini.

La buona notizia è che i cittadini non devono forzatamente dipendere dalla scarsa lungimiranza dei loro politici.

Infatti, molti investitori iniziano a sviluppare il proprio piano pensionistico con largo anticipo, in quanto comprendono l’importanza di poter essere finanziariamente autonomi in futuro.

È importante considerare lo stato attuale dei sistemi pensionistici europei e decidere se contattare una società di gestione patrimoniale esperta oppure affidarsi esclusivamente al sistema previdenziale statale.

CRISI PENSIONISTICA IN EUROPA

In seguito alla Prima Guerra Mondiale, le nazioni europee adottarono delle politiche di sicurezza sociale che includevano investimenti significativi in programmi sociali.

Al centro di questi programmi vi era l’idea che i cittadini meritassero di godere di un pensionamento stabile.

Tuttavia, il problema principale legato a questo cambio di politiche è che gli stati non sempre affrontano le questioni finanziarie in maniera sostenibile da un punto di vista fiscale.

Tali misure non si basano su un piano sostenibile nel lungo termine che tenga conto di bolle finanziarie, correnti economiche esterne, o persino delle previsioni matematiche di base sul costo delle pensioni nei 20 anni o più a venire.

Nonostante molte di queste politiche vengano finanziate a breve termine, la maggior parte non è sostenibile nel lungo periodo.

Considerato che attualmente sempre più cittadini si muovono verso l’età pensionabile, l’Europa dovrà affrontare una sfida finanziaria di grande entità.

Ora come ora, già il 42% dei cittadini in età pensionabile non lavora più.

Secondo le statistiche ufficiali, tale percentuale è destinata a crescere sino al 65% entro il 2060.

CRISI PENSIONISTICA IN INGHILTERRA

Negare che l’Inghilterra si muova a gran velocità verso una crisi pensionistica di proporzioni epiche sarebbe un eufemismo.

Al momento il Regno Unito presenta una passività pensionistica pari 3.5 trilioni di euro, una cifra esorbitante che secondo le statistiche toccherà i 29 trilioni di euro entro il 2050.

Questo enorme debito è rapportato ad un PIL di circa 2.6 trilioni di euro l’anno…

In altri termini, l’attuale gap previdenziale è pari a 11 volte l’intero PIL della nazione.

L’impresa titanica di soddisfare economicamente tale domanda pensionistica sembra insormontabile… e potrebbero esserci ulteriori notizie negative in arrivo.

Infatti, queste proiezioni sono basate sull’economia britannica pre-brexit.

Di conseguenza, la stabilità economica del Regno Unito rimane incerta ed un calo degli introiti delle imprese e dei redditi imponibili potrebbe trasformarsi nella goccia che fa traboccare il vaso.

LE PENSIONI IN GERMANIA

La Germania, così come Austria e Belgio, si basa su un sistema pensionistico a ripartizione.

Per quanto possa sembrare incredibile, l’adozione di questa politica ha portato il paese a non accumulare nulla per le pensioni future.

Se la Germania fosse un’azienda, si troverebbe in una posizione ben poco invidiabile e dovrebbe fare affidamento sui redditi più recenti per restare solvibile.

Come se ciò non fosse abbastanza, il numero di cittadini pensionati ha rapidamente superato quello dei lavoratori. Quando i millennials e i baby boomer raggiungeranno l’età pensionabile, le carenze in ambito previdenziale potrebbero raggiungere un’entità critica.

La Germania ha creato una tempesta pensionistica che potrebbe lasciare i cittadini più anziani senza alcun sostentamento finanziario.

LE PENSIONI IN FRANCIA

Durante la corsa alla presidenza francese, l’attuale presidente Emmanuel Macron, così come altri politici, fece un appello per la riforma delle pensioni.

Ciò deriva dal fatto che la Francia, così come la Germania e altre nazioni, continua ad utilizzare un sistema a ripartizione instabile. Nonostante l’idea di riparare all’imminente disastro e mettere al sicuro i benefici dei pensionati fosse molto in voga prima degli scrutini finali, dall’insediamento del nuovo presidente la riforma è stata lasciata da parte.

La Francia soffre di un enorme passività pensionistica che non può continuare a tempo indefinito in quanto potrebbe risultare in una pesante perdita dei benefici pensionistici in futuro.

LE PENSIONI IN ITALIA

Il problematico sistema pensionistico italiano copre circa il 30% del salario del lavoratore.

Per finanziare questo supporto previdenziale minimo, l’Italia investe ogni anno più del 15 percento del suo PIL.

Oltre all’alta percentuale di risorse investite in pensioni, la situazione viene aggravata da una disoccupazione giovanile che oscilla tra il 30-40%.

Tutto questo fa sorgere una domanda: da dove arriverà il gettito fiscale necessario per il sistema pensionistico nei prossimi 10-20 anni?

SE NON È POSSIBILE FARE AFFIDAMENTO SULLE PENSIONI, COSA SI PUÒ FARE?

Il fatto che la maggior parte dei paesi europei abbia difficoltà a risolvere il problema delle passività previdenziali rende ancora più importante considerare l’apertura di un fondo pensionistico. È difficile immaginare come potrebbe cambiare la vita se il reddito calasse improvvisamente del 70%, o scomparisse del tutto, ma questo è ciò che potrebbe riservare il futuro nel caso la crisi pensionistica rimanga irrisolta. Ecco perché è fondamentale collaborare con Gestori Patrimoniali esperti che forniscano ai loro clienti dei redditi concreti e si concentrino su investimenti sicuri. Per gli attuali lavoratori prossimi alla pensione sarebbe saggio prendere in considerazione delle integrazioni pensionistiche che, a differenza del sistema pensionistico tradizionale, forniscano sicurezza e stabilità. Comprendere come l’inflazione e la volatilità del mercato possano incidere su un piano di investimento richiede esperienza professionale, ed il miglior modo di proteggere le tue finanze al momento del pensionamento è quello di agire attivamente in questo momento. Se sei preoccupato per il tuo futuro finanziario, contatta oggi stesso un Gestore Patrimoniale di Genève Invest: potrai rendere più stabile la tua vita da pensionato.

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